30 ottobre 2022 – XXXI domenica del Tempo Ordinario

Oggi per questa casa è venuta la salvezza (Lc 19,9)

Il racconto di Zaccheo costituisce uno dei passi più significativi e conosciuti del Terzo Vangelo, dove Gesù viene presentato come colui che “è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” (v 10).

Siamo ormai al termine del cammino di Gesù verso Gerusalemme e anche del suo ministero pubblico, che viene così “incorniciato” da due episodi simili: all’inizio del suo ministero Gesù siede a tavola con il pubblicano Levi (Lc 5,27-32), alla fine con il “capo dei pubblicani” Zaccheo. Questo ci dice che Gesù è davvero venuto per recuperare coloro che erano considerati perduti.

Gesù entra nella città di Gerico e la sta attraversando. Gerico non è la meta del viaggio di Gesù, anche se ormai Gerusalemme è appena ad un giorno di cammino. Subito Luca introduce nella scena Zaccheo, “capo dei pubblicani e ricco”. Ma con un desiderio sincero: “cercava di vedere chi era Gesù”. Per ovviare agli inconvenienti della folla che circondava Gesù e della sua piccola statura, corre avanti e sale su un sicomoro.

Egli voleva vedere Gesù, ed è visto da Lui. Lo invita a scendere subito perché “oggi devo fermarmi a casa tua”. Zaccheo non ci pensa due volte e si affretta a scendere e ad accogliere Gesù. E da quell’incontro straordinariamente semplice ed autentico, ne esce trasformato: ha fatto esperienza dell’amore di Dio, che salva. “Oggi per questa casa è entrata la salvezza”.

Zaccheo fa esperienza della misericordia di Dio, che è uno sguardo materno e paterno insieme sulle miserie dell’uomo. E fa esperienza di ospitalità: è un’ospitalità straordinaria: sembra che sia Zaccheo a ospitare Gesù; in realtà è l’invitato a renderlo ospite nella casa di un Dio che viene a cercare chi è perduto. Così è anche per noi.

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