15 gennaio 2023 – 2a domenica Tempo Ordinario

E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio (Gv 1,34)

Dopo le feste natalizie riprende, per alcune domeniche, il Tempo “ordinario”. La ferialità è la condizione della nostra vita. Non perché il Signore smette ci compiere “cose grandi”, ma perché ci aiuta e ci insegna, attraverso l’ascolto della Parola di Dio e la celebrazione eucaristica, ad accoglierle e a riconoscerle nella vita di tutti i giorni.

Il Vangelo, che ascoltiamo in questa domenica, ci racconta del Battista. Egli dà testimonianza di Gesù ed invita ad accoglierlo. Egli lo indica come l’Agnello perché “tutti credano in Lui”. Anche la sua voce, come quella del salmo, fa luce sui passi dei discepoli, che vedono la vera luce, Gesù; ascoltano il Verbo, lo seguono per la testimonianza di quest’uomo “chiamato Giovanni”. Egli non conosce direttamente Gesù, non l’ha mai incontrato eppure si fida soprattutto di ciò che sa. Egli non è il Cristo, ma “voce di uno che grida nel deserto. Rendete diritta la via del Signore”. Giovanni col suo atteggiamento ci fa intuire che la fede è un dono da accogliere, occhi nuovi che intravedono, spirito ardente che infiamma la vita.

Giovanni indica Gesù e lo descrive, mentre viene verso di lui, come l’Agnello. Questa immagine ci ricorda l’Egitto con la liberazione del popolo dalla schiavitù e ci fa rivivere la Pasqua di risurrezione, dove l’agnello del sacrificio è sostituito da Cristo che ci libera dal peccato e ci dona la vita nuova. Giovanni sa accogliere Gesù e nello stesso tempo prepara i suoi contemporanei, ma anche la Chiesa e i credenti del nostro tempo, ad essere ben disposti nei confronti del Cristo, dell’Agnello di Dio. Il Signore si propone a noi e ci offre amore e libertà, chiedendo a noi la capacità di accoglienza libera e gratuita. È soltanto nella logica del dono accolto e trasmesso che il Signore si presenta a noi e ci impegna ad essere suoi testimoni con la vita, anche noi dono.

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