Un mio giovane amico è stato battezzato pochi mesi fa. Ha fatto questa scelta dopo aver riconosciuto qualcosa di speciale che brillava negli occhi di tante persone incontrate e che si professavano cristiane. “Vedevo la felicità sulle loro facce – mi disse un giorno – e ho cercato di scoprire il segreto di quella felicità. È stato un viaggio per trovare un tesoro nascosto ma evidente, che desideravo anche per me. Quando ho capito che quel tesoro aveva un nome e il volto di Gesù, ho chiesto il Battesimo”.
Nessuno ha cercato di convertirlo, nessuno ha provato a dimostrare con le parole la “superiorità” del cristianesimo. E il vescovo che l’ha battezzato gli ha ricordato che non gli era chiesto di rinnegare nulla del suo passato, non doveva cancellare l’esperienza religiosa seguita fino a quel momento: il Battesimo è stato il compimento di un cammino intrapreso verso ciò che il cuore percepiva come il traguardo della sua ricerca, per raggiungere la verità di sé e ripartire, a 24 anni, in una nuova dimensione di vita.
Anche per lui valgono le parole di Benedetto XVI che più di una volta ha rilanciato Francesco: “La Chiesa cresce non per proselitismo, ma per attrazione”. La risorsa più potente per la diffusione della fede cristiana si chiama testimonianza.
da Avvenire