23 aprile 2023 – III domenica di Pasqua

Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone! (Lc 24,34)

Il vangelo di questa domenica è il racconto dei discepoli di Emmaus. I due nel cammino stanno parlando di qualcosa che sta loro a cuore, che merita un’attenzione notevole, che non può essere dimenticato. Nello stesso tempo discutono animatamente perché non riescono a comprendere come tutto questo possa essere accaduto. Gesù, dopo essersi avvicinato, cammina con loro: proprio come uno che sta effettuando il medesimo cammino. Nonostante i pensieri, le difficoltà, le perplessità, la rabbia, la delusione, egli è lì con loro, pronto come sempre ad offrire l’insegnamento che permetterà ai due di fare un passo in avanti nel loro lungo e faticoso cammino di fede.

Ma essi non riescono a riconoscerlo, perché i loro occhi erano “induriti”, “posseduti” da quanto avevano vissuto. E Gesù, che decide di camminare con loro, condivide il passo della stanchezza e della sconfitta; riparte dalla Parola della Scrittura, che permette di diventare adulti nella fede. Lo “sconosciuto” si rende sempre più amico, familiare: parla di Gesù con la simpatia di chi vive le relazioni e quindi conosce. Per questo lo sentono compagno nel cammino “geografico” e “di fede”, a tal punto da mendicare con coraggio e con passione “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Gesù decide di fermarsi: non è più uno sconosciuto perché la sua Parola si è fatta vicina ai due, che lo invitano alla loro mensa. E lì avviene il riconoscimento.

Come è bello questo racconto-cammino: il compagno misterioso, la presenza delle Scritture, la frazione del pane, la scoperta, il ritorno a Gerusalemme, alla comunità. Ecco la vita del cristiano; l’essenziale di ciò che èper il cristiano Gesù Risorto, Gesù vivo. Ed eccoli i due di corsa a ritornare a Gerusalemme, dove la loro gioia scoppia, condivisa con quella degli apostoli, riuniti attorno a Pietro: Cristo è vivo! Che corsa! Che entusiasmo!

Sì, il Signore è vivo: apparso sulla mia strada, l’ho riconosciuto mentre mi parlava delle Scritture e spezzava il pane dell’Eucaristia e della vita. Anche noi, come gli apostoli con Pietro, non possiamo tenere per noi il messaggio della risurrezione. Gesù è vivo e possiamo incontrarlo. Ed è incontro vero, reale! La nostra vita può raccontare questo incontro.

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