Soffro di una grave malattia: i miei reni non funzionano da più di dieci anni e mi costringono a sottopormi a emodialisi tre volte la settimana. Col passare del tempo anche altri organi funzionano male.
Giorni fa, in un momento di forti dolori, mi sono lamentato con Gesù: «Maledetta malattia!». Ma subito ho avvertito il suo rimprovero: «No, Luigi, non è maledetta, anzi, questa malattia è benedetta, perché grazie a essa siamo più vicini tu e io». Quanto erano vere quelle parole! Pensandoci, non cambierei questa malattia per niente al mondo. E l’ho ringraziato.
Ma poi: «Quanto mi piacerebbe però andare ad “evangelizzare”, come facevo da giovane!».
Il giorno dopo, un sacerdote, che incontro per motivi di lavoro, mi dice: «Quanta parola di Dio stai diffondendo nella mia diocesi!». Si riferiva ad un video preparato per il Giubileo 2000, che era stato distribuito in novanta parrocchie della diocesi, nel quale, fra le altre testimonianze, c’era anche la mia sulla malattia.
Che gioia ho provato! Con il cuore in festa e gli occhi pieni di lacrime, ho detto a Gesù: «Come sei fine, com’è delicato il tuo amore! Neanche ventiquattr’ore e mi hai già risposto!».
L.D. – Buenos Aires