1 gennaio 2024 – Maria SS. Madre di Dio 

Giornata mondiale per la pace 

I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio (Lc 2,20)

All’inizio di un nuovo anno la Chiesa affida la vita dei suoi figli alla Madre per eccellenza, Maria. Lo fa sotto il segno della benedizione di Dio che, attraverso Mosè, si impegna a proteggere il nuovo cammino del suo popolo (1a lettura). Lo fa anche con il brano del vangelo, riproponendo la scena della notte di Natale, quando insieme ai pastori contempliamo, accanto al bambino, una giovane donna attenta a raccogliere quanto di bello, ma anche di misterioso, le viene annunciato del figlio.  

I pastori si erano mossi all’annuncio dell’angelo. Esseri notturni e di poco valore agli occhi della società del tempo, si fidano di un segno impensabile: “un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”; si mettono in movimento per vedere, insieme. “Senza indugio”: senza troppe domande, senza tergiversare nella logica. Vanno, di nuovo “ai margini” dove la Parola è verificata: “E dopo averlo visto riferirono ciò che del bambino era stato detto loro”.  

Singolare sorte quella dei due genitori che devono ricevere da semplici pastori sconosciuti una notizia così importante sull’identità del proprio figlio! E anche ai loro occhi sarà emerso il contrasto tra quanto annunciato e quanto vissuto: un Re in un bambino, un Salvatore in una mangiatoia, il Messia deposto in un luogo insignificante, anonimo, perché non c’era spazio altrove. Eppure i pastori raccontano, sono i primi missionari. Sentono che non possono tenere per sé quello che hanno sperimentato.  

Proviamo a raccontare anche noi come nella concretezza delle nostre storie personali, delle nostre comunità, della nostra Chiesa, si è fatta carne, cioè spazio visibile e toccabile, la Salvezza. Come cioè in questo Natale abbiamo incontrato Gesù Salvatore.

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