Nello studio legale presso cui lavoro, sono naturalmente portato a concentrarmi sulle tante cose da sbrigare, per cui a volte mi capita di avere un atteggiamento frettoloso o superficiale con le persone che telefonano o sono in attesa di essere ricevute. Sono piccoli fallimenti che però non devono costituire un motivo di ripiegamento su me stesso: infatti, appena mi accorgo di non avere avuto una cura particolare verso questi miei prossimi, cerco di rifarmi con le persone successive. È Gesù che me le mette accanto ed è a lui che devo rispondere, quando qualcuno telefona o bussa alla porta. In fondo, basta fermarmi un istante, e considerare che negli altri accolgo Lui.

È il caso, per esempio, di quel cliente reduce da un incidente stradale, le cui pratiche vanno per le lunghe. Spesso si fa vivo in studio per avere notizie. Io qualche volta mi ero limitato soltanto ad annunciarlo all’avvocato. Ora invece, quando arriva, lo faccio accomodare e lascio che mi racconti per l’ennesima volta i suoi problemi.

Claudio – Italia