Ogni giorno le prime persone che salutavo su posto di lavoro, e risalutavo nel rientro a casa, erano la portinaia dello stabile e sua figlia. Salutavo sempre io per primo, memore che ciò che faccio agli altri, anche un piccolo gesto di cortesia, lo faccio a Gesù in loro. Purtroppo, il più delle volte, non ricevevo risposta. Un giorno, anzi, ho avuto un brusco richiamo da una di loro due, perché senza accorgermene avevo fatto gocciolare nell’atrio del palazzo l’acqua dall’ombrello bagnato (pioveva quel giorno).

Ogni volta che instauro un rapporto, specialmente se la cosa non risulta facile o per i limiti miei per quelli altrui, chiedo aiuto a Gesù per mettermi nelle condizioni favorevoli ad aprire un dialogo. Anche quella volta è andata così. La risposta: ad un certo momento la portinaia ha avuto bisogno di un servizio che in quel momento io solo potevo farle e per il quale mi sono adoperato con gioia. Da quel giorno si è instaurato con madre e figlia un rapporto diverso, con reciproci scambi di gentilezze.

C. – Italia