3 marzo 2024 – 3a domenica di Quaresima

Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo (Gv 2,25)

Il vangelo di Giovanni è l’unico a riportare l’episodio della contestazione nei confronti del tempio da parte di Gesù all’inizio della narrazione invece che alla fine, cioè durante la sua attività a Gerusalemme. L’episodio è accaduto nell’imminenza della Pasqua. Questa è la prima delle tre, corrispondenti ad altrettanti anni, in cui si svolge la missione di Gesù.

Egli salendo a Gerusalemme per la festa, come ogni pio giudeo si reca al tempio e resta impressionato dal tumulto della gente, che vendeva e comprava gli animali per i sacrifici. Questa confusione disturba Gesù, che non si presenta principalmente come un contestatore del tempio, ma non può ammettere che il luogo deputato all’incontro con Dio accolga attività commerciali ed economiche. Quel giorno Gesù sapeva bene che avrebbe provocato un terribile trambusto. E che prima o poi gliel’avrebbero fatta pagare. Eppure non ha rinunciato a intervenire con forza e determinazione.

Egli non approva la strana alleanza tra l’altare e il denaro, che finisce per sporcare l’immagine di Dio. Gesù sa che Dio è libero e il suo amore è del tutto gratuito. E chi vuole entrare in comunione con Lui ha una sola strada da percorrere: vivere secondo il suo vangelo, offrire se stesso nella liturgia quotidiana dell’esistenza. Perché il rapporto con Dio è solo cuore a cuore, vita a vita. Il cuore di Dio e il nostro cuore. È da qui che sale la vera preghiera. Per questo è importante custodire un cuore puro, perché da esso nascono scelte e decisioni, che dicono la nostra appartenenza a Cristo. Gesù infatti ci ha ricordato: ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore… e ama il prossimo come te stesso.

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