10 marzo 2024 – 4a domenica di Quaresima (Laetare)

Chi fa la verità viene verso la luce (Gv 3,21)

La liturgia della Parola presenta uno stralcio del famoso dialogo, riportato solo nel quarto vangelo, tra Gesù e Nicodemo. Se nella prima parte Gesù aveva parlato delle cose della terra, adesso comunica quelle del cielo, annunciando la figura del Figlio dell’uomo. È noto che Giovanni ama tratteggiare il mistero della Pasqua del Cristo con l’immagine simbolica dell’elevazione, dell’innalzamento, dell’esaltazione. La croce di Cristo eretta sul Golgota ha il suo vertice nei cieli. La croce elevata è quasi il polo di attrazione della fede del credente ed è la sorgente della salvezza. Davanti alla croce di Cristo si decide il destino dell’uomo e si produce la grande divisione che separa la storia. Da una parte il mondo che non crede ed è condannato; dall’altra il mondo che crede ed è salvato: la “luce”, le “opere fatte in Dio”, coloro che “operano la verità e vengono alla luce”. Davanti alla croce dobbiamo compiere anche noi la nostra scelta.

La Quaresima, riproponendoci la croce di Cristo nella sua nudità, ci invita a ritrovare la sostanza del messaggio cristiano: “Noi predichiamo Cristo crocifisso, potenza e sapienza di Dio” (1 Cor 1,23-24). E noi siamo invitati ad assumere Cristo come verità della nostra vita. In fondo l’obiettivo vero della Quaresima è proprio questo. Non uno sforzo di penitenza, di pratiche ascetiche per “scontare” il male commesso. Neppure giungere alla lucida coscienza dei nostri peccati. Ma la riscoperta di un Amore che continua a vegliare su di noi e che si è manifestato in modo sublime nella croce di Cristo. Grazie ad esso noi conosciamo le reali intenzioni di Dio verso l’umanità: non vuole giudicarla e condannarla, ma salvarla perché la ama. Discepoli di un tale Maestro anche noi possiamo vivere la nostra vita nell’amore. Questo ci permette di camminare nella luce.

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