8 giugno 2025 – PENTECOSTE
At 2,1-11 / Rm 8,8-17 / Gv 14,15-16.23b-26
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa
Gli apostoli, radunati in preghiera con Maria, ricevono in dono lo Spirito Santo, promesso da Gesù il giorno del suo ritorno al Padre. Tutte le persone accorse, di lingua e nazionalità diverse, comprendono nella loro lingua il linguaggio dell’amore: le meraviglie, “le grandi opere”, che la nuova comunità nascente, unita dallo Spirito Santo, va annunciando e compiendo.
La festa di Pentecoste vuol farci più coscienti del dono che anche noi abbiamo: “Avete ricevuto lo Spirito che rende figli”. Di qui il coraggio di far sapere con la nostra vita che siamo la nuova famiglia di Dio.
«Noi, come Gesù, possiamo dire a Dio: “Abbà, Padre!” – “Papà”! Una parola che parte dal cuore e dice confidenza, abbandono al suo amore, certezza di essere amato. Qui si entra nel cuore di Dio». (Chiara Lubich).
L’essere guidati dallo Spirito nel proprio cammino, lo sperimentare questa consolante e dolcissima presenza nell’intimo del nostro essere, non è qualcosa riservato a cristiani “speciali”, ma costituisce una possibilità offerta a tutti, credenti e in ricerca.
La nostra risposta? È amare Dio e amare l’uomo.
Dio non è solo Padre mio, ma è Padre anche di chi ci sta accanto, del povero, dell’immigrato: è “Padre nostro”. La voce dello Spirito che risuona dentro, ci chiede di amare tutti.
Si rinnova allora anche oggi una nuova Pentecoste.